lunedì 28 dicembre 2009

IMMIGRAZIONE : I DATI DEL FENOMENO A SALERNO

Il seminario "Volevamo braccia, sono arrivate persone" ha preso il via dalla domanda sociale, così come è emersa dai dati dell a ricerca sull'immigrazione realizzata dal Centro La Tenda su un campione dell'area salernitana. Si sono così evidenziate le mancanze e le risposte che essa offre. Incluse, ovviamente, le risposte del Centro La Tenda e dalla sua partnership.

sabato 26 dicembre 2009

LA COMUNICAZIONE SOCIALE OGGI

Oltre a fare da sfondo all’intero ciclo di seminari, fondato appunto sull’esigenza di comunicare con il territorio, il seminario dal titolo didascalico: “La comunicazione sociale oggi”, aveva l’obiettivo di avviare un corso di formazione per aspiranti “comunicatori sociali” e provare, grazie al supporto formativo di professionisti del settore (come Peppe Iannicelli, noto giornalista salernitano e Claudio Rescigno, affermato grafico, nonché titolare di un’avviata agenzia di comunicazione) a rafforzare le nostre iniziative più o meno editoriali, per renderle sempre più efficaci.
L’intento del seminario era comunque quello di confrontare l’approccio al tema della comunicazione sociale da diversi punti di vista, del mercato, dell’economia, del Terzo settore. Ma anche quello di provare a darne una definizione di partenza condivisa.
Un’impresa semplice semplice, apparentemente, alla quale non dedicare che pochi minuti di introduzione.


Nel rimandarvi alla cronaca della giornata seminariale (v. caosinforma n.32), anticipiamo subito che ovviamente non è andata così.
Intendersi su quale fosse, e soprattutto se ci fosse, lo specifico di un “fare comunicazione sociale” che differenziasse quest’ultima da altri tipi di comunicazione, non è stato facile. Anzi il confronto tra i diversi punti di vista ha dato vita a divergenze e controversie anche estreme e apparentemente inconciliabili. Il primato del mercato verso il primato dei contenuti solidali, le finalità pedagogiche contro le finalità rappresentative della complessità sociale, l’attenzione esclusiva ai contenuti piuttosto che alla relazione, il rischio di evidenziare solo l’immagine a scapito dei contenuti, la distinzione tra comunicazione di utilità sociale e la comunicazione sociale propriamente detta, ecc. sono diventati i sottotemi di un confronto serrato e appassionato tra tutti i partecipanti.
Ma forse proprio per questo, paradossalmente, abbiamo realizzato una vera e propria esperienza di comunicazione sociale.
La comunicazione sociale è infatti, per noi, quella prodotta dal confronto di idee diverse e talvolta controverse, tra interlocutori comunque riconosciuti di pari dignità anche quando esprimono le istanze di gruppi minoritari. Questo tipo di comunicazione punta sul prezioso capitale sociale fatto di beni relazionali e processi cooperativi piuttosto che su messaggi unidirezionali tesi a formare cittadini “buoni” e consenzienti, e, in tal senso, il seminario del 17 dicembre (come del resto quello precedente sul tema dell’immigrazione) è stata una vera e propria esperienza di comunicazione sociale.
Ne è emersa una più moderna concezione di comunicazione finalizzata allo sviluppo delle capacità dei singoli e dei gruppi di confrontarsi e rendersi consapevoli di argomenti, problemi e temi sociali, anche complessi. Una meta riflessione sulla comunicazione che certamente può tornare utile per i prossimi seminari ma anche per ogni forma di comunicazione basata, prima ancora che sulla forza di persuasione delle proprie idee, sulla capacità di ascoltare l’altro.

Mario Scannapieco